Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso di quanto la pubblicità su LinkedIn sia efficace. Chiunque vi si sia approcciato ha, però, scoperto i costi dell’ADV sulla piattaforma e si è tirato indietro ancora prima di cominciare.
Allora viene spontaneo chiedersi se spendere così tante energie (e sostanze) dia dei risultati reali e remunerativi e, nel caso di risposta affermativa, come massimizzarli.
In questo articolo analizzeremo il mondo di LinkedIn, la natura del social e scopriremo insieme se fare pubblicità sul social network più istituzionale del web serva davvero.
LinkedIn nasce nel dicembre 2002 dalla mente dell’imprenditore Reid Hoffman e del suo team, che quello stesso anno avevano lanciato con successo il servizio di pagamento online PayPal.
Ancor prima di Facebook (diffuso per la prima volta in rete in rete nel 2004) LinkedIn era un luogo d’incontro virtuale per i professionisti di tutto il mondo, principalmente orientato allo scambio di conoscenze e contenuti riguardanti il B2B. La sua mission era quella di creare reti di comunicazione tra imprenditori e dipendenti «per aumentarne la produttività e il successo». Il ruolo centrale dei rapporti interpersonali lo dimostra anche lo slogan del social, una frase breve e minimale, che condensa i valori su cui LinkedIn è stato fondato:
“Relationships matter”
Uno dei vantaggi della piattaforma è senza dubbio l’elevato trust di cui il social gode, costruitosi con il passare del tempo e accresciuto soprattutto grazie all’esperienza positiva del suo sempre crescente numero di utenti. Estrema trasparenza e correttezza, centralità della persona e tutela della sua privacy durante la navigazione sono gli elementi di trust che hanno fatto la differenza per far diventare LinkedIn il portale leader del mondo professionale.
I dati aggiornati al 2021 riportano 774 milioni di membri iscritti a LinkedIn in tutto il mondo, di cui 16 milioni solo in Italia.
Come ormai tutti i social network, LinkedIn permette di accedere in maniera autonoma alla sezione di Gestione campagne, una piattaforma appositamente progettata per creare e gestire gli annunci.
La prima cosa da fare, a questo punto, è selezionare un obiettivo, cioè lo scopo primario che si vuole raggiungere attraverso l’attivazione della sponsorizzata, e un target (fascia di persone a cui si mira per catturarne l’interesse).
Grazie all’ineguagliabile trust di LinkedIn, i suoi utenti forniscono un numero di informazioni davvero considerevole ed estremamente utile a individuare il tipo di pubblico perfetto all’obiettivo selezionato. Man mano che queste indicazioni vengono inserite, è lo stesso LinkedIn che fornisce indicazioni sull’audience prevista.
Inoltre, selezionando obiettivo e pubblico della sponsorizzata, LinkedIn indica quali contenuti possono raccogliere più risultati.
Questo primo obiettivo è utile per far conoscere a più gente possibile il proprio brand e per farlo ricordare nel tempo. I contenuti consigliati sono in formato video, perché sono quelli che riescono a intrattenere l’utente, riscuotono più interazioni e possono essere un ottimo punto di partenza per approntare campagne di retargeting.
È risaputo che la generazione di contatti è uno degli obiettivi più difficili da realizzare, perché richiede un alto coinvolgimento degli utenti, che decidono di lasciare i loro dati personali. Per attirare la loro attenzione è consigliato utilizzare contenuti brevi e concisi, che sappiano catturare l’attenzione con poche parole: grafiche e copywriting d’impatto, inMail (messaggi privati inviabili anche al di fuori della propria cerchia di conoscenza) e anche moduli per l’acquisizione di contatti.
LinkedIn è la piattaforma giusta per cercare nuove risorse da inserire nell’organico della tua azienda! Gli annunci di lavoro possono essere facilmente sponsorizzati per avere maggiore copertura e, di conseguenza una visibilità più ampia.
Uno dei fattori che certamente influenza la scelta di non utilizzare le campagne pubblicitarie di LinkedIn è il loro costo molto alto. Parlando in maniera concreta, è necessario spendere almeno €10 al giorno per ogni campagna attiva sul proprio profilo, una media nettamente superiore rispetto alle sponsorizzate di Facebook.
Quello che non bisogna dimenticare è che gli utenti di LinkedIn forniscono informazioni sempre precise e in costante aggiornamento sulla loro vita professionale. Questo porta a una targhettizzazione del pubblico di riferimento mirata e precisa e, di conseguenza, a una più alta percentuale di conversione e a un recupero totale del budget utilizzato per far girare la campagna.
Nonostante i costi elevati, LinkedIn si presenta come la migliore piattaforma social per promuovere offerte di lavoro e aumentare la visibilità dei propri brand e azienda, nonché per acquisire contatti realmente interessati.
Se questo vale per i privati, che possono sponsorizzare contenuti in autonomia, è ancora più vero se la gestione dell’advertising viene affidata a un’agenzia di comunicazione, esperta nell’arte della sponsorizzazione. Il lavoro delle web agency è favorito anche dall’implementazione di un Business Manager di LinkedIn, appositamente progettato per tenere costantemente monitorati i risultati delle campagne di tutti i clienti.
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Al prossimo articolo!